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Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia

Pergamene di Puglia online

►ATTENZIONE!!!! A causa di un grave malfunzionamento del vecchio sito, è momentaneamente interdetto l'accesso al data base per la consultazione delle pergamene. Ci scusiamo per l'inconveniente. 

N.B. Presso la sede della Soprintendenza è possibile consultare copia dei file delle pergamene digitalizzate, previo appuntamento,  compilando il  Modulo consultazione file Progetto Pergamo e inviando la richiesta all’indirizzo mail sab-puglia@cultura.gov.it. 

L'iniziativa Pergamene di Puglia online, finanziata dalla Direzione generale per gli archivi e realizzata dalla Soprintendenza archivistica per la Puglia, d’intesa con i soggetti proprietari degli archivi, conserva la finalità del precedente "Progetto pergamo" di rendere fruibili agli utenti i fondi pergamenacei, non sempre facilmente accessibili, conservati in archivi di enti ecclesiastici, in archivi di privati e in archivi di enti pubblici pugliesi. Nella banca dati sono presenti  fondi pergamenacei distinguibili in base alla tipologia degli enti proprietari (ecclesiastici, pubblici e privati) ed un fondo, denominato “Chicago”, temporaneamente depositato in Soprintendenza, recuperato in seguito ad un’operazione investigativa internazionale.

Per gli enti ecclesiastici la denominazione e la tipologia dell’ente possessore dell’archivio e quindi del fondo pergamenaceo identifica sempre il soggetto conservatore; mentre per quanto riguarda il soggetto produttore, quello principale, eponimo che identifica l’archivio, può non essere unico: infatti, nella varietà delle situazioni di ordinamento, possiamo trovare, più frequentemente, un unico fondo pergamenaceo in cui sono confluiti e confusi documenti di diversa provenienza. Oppure troviamo la distinzione in subfondi, individuati in quanto prodotti da uno specifico soggetto originario (come nell’archivio diocesano di Gravina, con i subfondi curiacapitolo e opera pia) o in subfondi costituiti dalla tipologia dei documenti (come nell’Archivio capitolare parrocchiale di S. Maria Annunziata di Grottaglie con bollegrazie e strumenti diversi), o in subfondi riferiti alla successione cronologica in periodi (è il caso dell’ Archivio basilica di S. Nicola di Bari) o riferiti alle diverse edizioni (Archivio diocesano di Conversano con i fondi MoreaMuciaccia e inedito) o ancora ai differenti luoghi della stessa diocesi (Archivio diocesano di Monopoli con i fondi Monopoli e Polignano).

Nel caso dei fondi pergamenacei di enti pubblici e di privati l’identità tra soggetto conservatore e soggetto produttore non ricorre con la stessa regolarità, anzi si può dire che la regola è una frequente intersezione tra di essi. Infatti dei sei enti pubblici presenti nella banca dati come soggetti conservatori (tre comuni, una biblioteca provinciale, una biblioteca comunale, un museo civico) solo per i tre Comuni coincide la qualifica di soggetto conservatore e di soggetto produttore in quanto conservano il fondo pergamenaceo della rispettiva antica universitas; la biblioteca comunale e il museo civico sono soggetti conservatori pubblici di fondi pergamenacei i cui soggetti produttori sono privati, mentre la biblioteca provinciale è soggetto conservatore di una Collezione (che per sua natura raccoglie documentazione di provenienza la più varia).

Analogamente per quanto riguarda i fondi pergamenacei di soggetti produttori privati soggetto conservatore e soggetto produttore non sempre coincidono

  • la famiglia Caracciolo de Sangro di Martina Franca soggetto produttore dell’archivio privato conservato nella Biblioteca comunale Isidoro Chirulli di Martina Franca (TA);
  • la famiglia Dentice di Frasso di S.Vito dei Normanni (BR) soggetto produttore dell’archivio privato conservato dagli eredi della stessa famiglia;
  • la famiglia Tanzi di Bari soggetto produttore dell’archivio privato conservato nel Museo storico civico di Bari.
  • la Fondazione della Scuola Pugliese di notariato di Bari è il soggetto conservatore privato della Collezione Stìfano.

Per quanto riguarda il fondo “Chicago”, così denominato dal luogo di recupero, costituito di 324 documenti pergamenacei trafugati in Puglia negli anni ’60 del secolo XX, in seguito alle prime analisi sono stati restituiti 18 documenti all’archivio diocesano di Barletta e 40 sono stati consegnati all’archivio diocesano di Conversano. E’ stato predisposto un progetto di studio per stabilire con fondatezza la provenienza dei restanti documenti e provvedere alla loro attribuzione.



Ultimo aggiornamento: 22/08/2024